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Ormai da mesi si parla della crescente problematica legata alla possibile formazione di cromo esavalente sugli apparati isolati all’interno degli impianti industriali.

Perché si è aperto un dibattito su questo tema?

Perché questo composto, derivante dalle reazioni termochimiche tra leghe metalliche contenenti cromo e ossidi presenti nei materiali isolanti convenzionali, costituisce una minaccia per la sicurezza dei lavoratori.

 

La pericolosità del cromo esavalente

Il cromo esavalente è classificato come sostanza molto pericolosa, con effetti tossici sull’ambiente e rischi gravi per la salute umana. Ed è, pertanto, fondamentale capire quali sono le situazioni a rischio e come affrontarle.

Memori di quanto accaduto in passato con l’amianto: non possiamo trascurare la situazione e impiegare decenni prima di riconoscerne la pericolosità.

Pertanto è di vitale importanza comprendere le condizioni che favoriscono la sua formazione. Questo composto è il frutto di una reazione termochimica che fa sì che il cromo, contenuto in molte leghe metalliche, si ossidi in determinate situazioni ambientali con l’ossido di calcio contenuto in molti materiali isolanti convenzionali.

Ne nasce un composto denominato cromo esavalente che poi non volatilizza più al di sotto degli 800°C.

Ma quali sono le condizioni ambientali a cui prestare particolare attenzione?

  • La presenza di materiali isolanti convenzionali contenenti calcio, sodio o potassio.
  • Il raggiungimento di temperature operative tra 300°C e 600°C.
  • La presenza di leghe metalliche contenenti cromo.
  • Una specifica percentuale di ossigeno nell’ambiente di lavoro.

Solo nel caso in cui si verifichino tutte queste condizioni, si deve accendere un immaginario campanello d’allarme.

Come affrontare il problema

Riconoscere la presenza di cromo esavalente è fondamentale. Durante le operazioni di smontaggio degli isolamenti, la presenza di una polvere giallastra costituisce un importante indicatore.
In questi casi, è essenziale agire prontamente:

  • le operazioni di smontaggio degli isolanti devono essere eseguite da personale adeguatamente istruito;
  • l’esito di test rapidi del cromo può confermare la sua presenza;
  • nel caso di esito positivo è importante procedere con una bonifica immediata;
  • la manipolazione di materiali contaminati da questo composto deve essere affidata a personale esperto in grado di operare in sicurezza;
  • i materiali contaminati devono essere smaltiti correttamente.

 

Ma quali misure preventive si possono attuare?

L’aspetto della prevenzione ci sta molto a cuore: infatti, oltre alla corretta informazione su questi rischi, quali misure preventive si possono mettere in atto negli impianti industriali?

La risposta di New Componit, frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo sul prodotto, è la progettazione di sistemi di isolamento per alte temperature privi di calcio, in modo da garantire la sicurezza delle persone e dell’ambiente nel completo rispetto delle normative internazionali sulla sicurezza sul lavoro e sull’ambiente.

Per avere maggiori informazioni su questa tematica e richiedere una consulenza per affrontare il problema

 

CONTATTACI

 

Simone Balbi – Chief Operating Officer

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